il tuo pianoforte è arrivato a casa mia su un camion targato Vienna.
se volevi mandarmi un segno, ci sei riuscita.
sono stata ieri in quella che fino all'altro giorno chiamavo casa tua, che oggi non è più nemmeno mia.
l'ho trovata vuota e spoglia.
e mentre la attraversavo in lungo e in largo cercando di prenderne commiato, attraversavo di nuovo il dolore della perdita, come fosse ieri.
non l'ho ringraziata, la casa.
ringrazio te, ora, da qui. come posso.
guardo il tuo piano nel mio salotto.
mi rammenta ogni istante che non ci sei più.
e, al tempo stesso, che sei sempre con me.
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your piano arrived to my place on a truck from Vienna.
if you wanted to send me a sign, you succeded in that.
I was yesterday in what until the other day I called your house, which today is not even mine.
I found it empty and bare.
and while crossing the length and breadth of it, trying to take leave, I have crossed again the pain of your loss, as if it were yesterday.
I didn't thank it, the house, I mean.
I thank you, now, from here. as I can.
I look at your piano in my living room.
it reminds me every minute that you're gone.
and, at the same time, that you are always with me.
il camion targato vienna e' incredibile. Ma come e' successo? :-)
RispondiEliminacerto che è davvero il colmo! un segno più plateale non poteve esserci!
RispondiEliminati abbraccio forte grandepiccola Franci!
Ciao e piacere di conoscerti sono una mamma di due gemelle e nel mio blog racconto un pò della mia vita. Non ho ben capito a cosa si riferisce questo tuo pianoforte...forse a qualcuno che non c'è più? boh comunque un abbraccio
RispondiEliminaVienna, il piano e l'addio: tu non hai bisogno di segni ma di gioia, aria fresca e novità di certo (come tutti, eh).
RispondiEliminaE da questo post arriva tutto, i segni, la gioia del piano e la novità dell'addio definitivo.
Sei proprio bella Franci.