giornata
un po' così. non le avete anche voi? quelle che fuori è grigio e
piatto e dentro magari no, ma il grigio di fuori incombe e vorrebbe
intristire l'universo tutto. se poi, come capita a me oggi, siete
sole, senza ometti saltellanti e chiacchierini in giro per casa, alla
cura della vostra dimora quel tanto che basta (sì, perché i tempi
del dev'esser tutto perfetto son finiti da mo') vi ci siete
già dedicate, la s.p.m. incombe (uomini, confido voi sappiate di
cosa sto parlando anche se non siete donne) e avete da rielaborare
sogni pensieri emozioni fatti animebelle e tutti gli insegnamenti
delle cose che (non) accadono dei giorni passati e magari, in tutto
questo, vi scatta una voglia irrefrenabile di junk food, allora
l'unico antidoto possibile (almeno per me, dico, che magari i più
fortunati possono dedicarsi a del sano sesso...) è cucinare.
ma
perché sia efficace dev'essere quel che io chiamo cucinare zen.
via
libera a coltelli e tagliere. concentriamoci sui cubetti di sedano
che devono finire nel soffritto e sulla nuova lama bianca di ceramica
che, ritmicamente, sale e scende. perché, diciamolo, il 'Bambino' è
una gran comodità, ma se lo si usa finisce che poi cucina lui e non
tu e allora addio antidoto al grigiore e buoni propositi.
facciamo
che intanto che penso a come rielaborare la ricetta per evitare il
robot accendo il forno. e pulisco e affetto anche un paio di finocchi
da cuocere al vapore in pentola a pressione (toglietemi il 'Bambino'
ma non la (l)Agostina, per carità!). e intanto che lei soffia e
sbuffa per qualche minuto, io continuo con la pratica zen del
soffritto. zac zac zac. osservo la lama, e le forme e i colori che si
fondono, man mano che cambio ingrediente. forse potrei cuocere tutto
a fiamma bassa nella pentola di coccio, penso mentre rielaboro
mentalmente i passaggi della ricetta.
|
©
singlemamafranny - all rights reserved
|
apro
la dispensa per prendere il farro, dal momento che il piatto in
questione, tratto da un libro di ricette del famoso robot di cui
sopra, si chiamerebbe 'fantasia di farro e pesce', e finisce che
prendo un mix di quinoa e bulgur. mai che riesca a seguire una
ricetta alla lettera, io. sadioperché.
sfiato
la fida (l)Agostina. estraggo i finocchi e, memore di una delle tante
telefonate col sole dentro, li adagio per benino in un solo strato in
una teglia da forno. li cospargo con un po' di sale marino integrale
della baia di trapani o giù di lì, una grattatina di un residuo di
formaggio coi buchi che mi era rimasto da un'altra ricetta (ed è
inutile lasciarlo lì ad ammuffire anche se io prediligo il grana),
una bella spolverata di briciole ottenute ieri sera triturando nel
'Bambino' (con quel che costa quel coso lo uso, eh? mica posso esser
sempre zen!) un residuo ormai marmoreo di pane di farro e pasta madre
(che noi del gruppo 0 meno lectine del frumento ingeriamo e meglio è,
e oggi ci facciamo del male già col bulgur) e qualche spruzzata (che
dalle mie parti le calorie dei grassi si contano col contagocce) di
sano olio evo (e ora ditemi, vi prego, che tra voi c'è chi si
scervella per 'sto evo come
ho fatto io la prima volta che l'ho incrociato sul web...). il forno,
nel frattempo, ha raggiunto gli agognati 200°c e può subito
accogliere la mia teglia.
|
©
singlemamafranny - all rights reserved
|
ora,
io userei molto volentieri il tegame (e qui chiederei a Hombre se
anche dalle sue parti il termine abbia anche un altro significato,
giusto per levarmi una curiosità) di coccio, soprattutto perché
nelle foto sul blog farebbe un figurone, ma dove avrò mai messo lo
spargifiamma? … trovato!
nel
tegame di cui sopra ci finiscono i cubetti zen colorati (aglio,
cipolla, sedano e carota), un pezzetto di peperoncino (laviamoci
subitissimo le mani che lo so che prima o poi mi gratto gli occhi
sennò!), un paio di rametti di rosmarino e due cucchiaini d'olio
(mangio solo io, mica ce ne vuol di più). col cucchiaio di legno
(che forse andrebbe abolito, ma ci devo ancor studiare un po' su),
mescolo osservando i cubetti colorati, tanto per dare un ulteriore
tocco zen alla faccenda. e poi è la volta degli anelli di calamaro
(che, stranamente mi son persino ricordata di scongelare all'uopo).
sto lì a mescolare zen un po' anche loro prima di sfumarli con tre
dita di vino bianco (quand'è che ho aperto il gewürztraminer per
cucinare di grazia???!! è quasi un sacrilegio...) e poi aggiungo
polpa di pomodoro, mix di bulgur e quinoa, un pizzico di sale grosso
rosa del himalaya (qui il sale iodato finto è stato abolito da
anni), tre dita di acqua tiepida e ci metto sopra un bel coperchio,
così porto tutto a cottura come se fosse un risotto e non faccio
evaporare il liquido troppo presto.
|
©
singlemamafranny - all rights reserved
|
ora
vi vorrei tranquillizzare sullo stato della teglia di finocchi, prima
che pensiate (lo avrete forse già fatto) che sian carbonizzati. nel
forno ci son stati una quindicina di minuti in tutto. poi, tra
un'operazione e l'altra non so più bene quale, quando il grado di
doratura della crositicina ha assunto la brunitura di mio gradimento,
son stati estratti e messi su un sottopentola a raffreddare (non amo
la verdura cotta calda, non so perché).
a
questo punto è cosa buona e saggia controllare il livello di liquido
rimasto nel tegame di coccio, perché altrimenti i cereali non si
cuociono e si rischia di bruciare tutto quel bendiddio. orbene,
quando sollevate il coperchio dovreste aver l'accortezza di non
perdere i sensi per il profumo che vi travolge inaspettato,
eventualmente fare un rabbocco di acqua tiepida e dare una
rimescolatina prima di rimettere il coperchio e iniziare a pensare
che sono le 13:19 e state svenendo dalla fame.
mescolando
zen di tanto in tanto, penso che il mio mix di cereali è 'a cottura
rapida', ma tale cottura prevedeva che fosse bollito in acqua. scelgo consapevolmente
di verificarne lo stato con un assaggio (so già che mi aprirà lo
stomaco modello voragine), opto per un ulteriore rabbocco e penso
che, per non svenire, forse è meglio se, intanto, mi mangio i
finocchi.
|
©
singlemamafranny - all rights reserved
|
qualche
minuto dopo, la mia fantasia di cereali e pesce ha un aspetto
splendido e sembra che io ne abbia preparata in quantità
industriale. in realtà son 60 gr di cereali e un paio d'etti di
calamari. più o meno come mangiare un piatto di pesce e un panino.
ecco, detto questo ci siam messe a posto anche la coscienza e
possiamo, finalmente, pranzare in pace. c'è da dire che l'umore,
rispetto a quando è iniziato tutto 'sto ambaradan, è sensibilmente
cambiato. fuori è persino arrivato, insperato, un mezzo raggio di
sole. e tra breve, non appena mi sarò goduta il mio pasto zen, son
certa che starò anche meglio.
(rileggo.
constato che, in virtù della parola sesso questo post balzerà ai primi posti delle ricerche, anche e forse soprattutto in associazione con la parola single. decreto inoltre seduta stante che, visto quant'è lungo il post, esso è destinato a restare monolingue. confido che i
miei 290 lettori della corea del sud se ne faranno una ragione.)
|
©
singlemamafranny - all rights reserved |