sarà che (dicono) in una vita precedente io con una canonica c’ho avuto a che fare, sarà che amo la natura, le viste mozzafiato e i cieli tersi, ma io di quel posto mi sono innamorata a capodanno. ed è stato più forse per il posto in sé che non per chi c’era in quell’occasione, in realtà, che quando (almeno due mesi fa ormai) mi han detto che il gruppo o parte di esso ci sarebbe tornato per pasqua, non ho avuto esitazioni e mi son fatta subito mettere tra i confermati.
ne avevo parlato (evidentemente) con molto entusiasmo all’ometto, raccontandogli delle camerate con tanti letti, delle grandi pentole e dei lunghi tavoli per la pappa. lui stesso mi ha chiesto per mesi: mamma, ma quand’è che mi ci porti? ecco, ora ce l’ho portato.
a capodanno avevo dei filtri. ci sono andata con due amiche del cuore e non ho dato né avuto modo di entrare forse davvero in contatto con nessuno. non più di tanto. dalle persone allora mi ero soltanto lasciata sfiorare e avevo ‘aperto’ a pochi, dopo, attraverso altri canali.
in cima alla rocca, stavolta, ci sono arrivata con un paio di quei pochi a farmi da apripista, con un altro del gruppo raccattato lungo la salita (solo perché un secondo ha insistito per andare a piedi) e con l’ometto sul sedile posteriore, già esaltato fin dalla partenza.
io aspettative non ne avevo, per la verità (le aspettative fottono). però stavolta non avevo nemmeno i filtri. e poi io tendo a non giudicare. niente e nessuno, se posso. prendo quello che viene. ringrazio dio, l’universo o chi per esso. e mi baso sull’energia che ho attorno.
e tra quegli spessi muri di pietra, in questi giorni, c’era energia buona, ottima, per la verità. di quella che la senti sulla pelle ad occhi chiusi e poi sorridi, dentro.
così stasera trovo strano il silenzio. non c’è nessuno che grida ‘ce l’hai’ e corre per il corridoio. ed ho trovato altrettanto strano lavare pentole di dimensioni normali anziché pentoloni da caserma. e non ci sono risate o risposte improbabili al trivial pursuit. peraltro, stranamente nessuno sta girando attorno a me con una bottiglia di vino o con un salame da affettare. e sulla mia testa non ci sono né travi di legno (a cui dare una craniata, di tanto in tanto), né abbaini da cui (anche dal letto) si vedono le stelle. l’isotta (la mia nuova auto) è in garage e non teme la grandine. e quando mi alzerò di qui non dovrò far la coda per andare in bagno.
in compenso trovo meno strana una nuova consapevolezza. quel qualcosa che mi dice che la prossima volta che tornerò lassù (panico da arco a parte), non sarà soltanto perché mi è piaciuto il posto.
***
ps: unforgettables
1) mamma, le femmine mi hanno dato il permesso di salire sul loro letto!!!
2)
- va bene, vai ma le regole sono sempre le stesse: mai da solo, stai sempre con qualcuno di loro, non andare nel bosco, non farti venire strane idee e stai lontano dagli strapiombi. chiaro?
- sì. … mamma … però … di che colore sono gli strapiombi?
3) (in auto, al rientro) mamma, lo sai che mi piace un sacco giulia? … e anche maria.
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Maybe it’s because (it is said) I had to do with a parsonage in a previous life, or it's just because I love nature, breathtaking views and clear skies, but I fell in love with this place on New Year’s day. And it was perhaps more due the place itself than for those who were there on that occasion, in fact, that when (at least two months ago now) I had been told that the group or part of it would have been back for Easter that I had no hesitation and confirmed immediately.
I had (apparently) talked about it to my little boy with so much enthusiasm, telling him of the rooms with lots of beds, of huge pots and long tables for the meal. He has been asking me for months: mom, but when are you taking me there? Well, now I have.
By New Year I had filters. I went there with two best friends and I had not really given way to maybe get in touch with anyone. Not much, anyway. I had let people just pass me by and I had then ‘opened' to a few of them, later, through some other channels.
This time, I got on top of the rock with a couple of those few to lead the way, with another of the group picked up along the slope uphill (just because a second one insisted to walk) and my little boy in the back seat, already excited from the start.
I had no expectations, to tell you the truth ('cause expectations fuck). But this time I had no filters. And then I tend not to judge. Nothing and nobody, if possible. I just take what comes. And I thank god, the universe or who stands in for him and I rely on the energy that I have around.These days, among those thick stone walls, there was a good energy, very good, actually. The kind you can feel on your skin, while keeping your eyes closed and smiling inside.
So tonight I find it strange to be surrounded by silence. No one is crying 'you’ve got it' and running down the aisle. I found equally strange to wash pots and pans of the normal size instead of huge ones normally used in barracks. And there is no laughter or improbable answers while playing “trivial pursuit”. Again, strangely no one is turning around me with a bottle of wine or a salami to slice. On the ceiling there are no beams of wood (where you can bump your head, from time to time), and no dormer windows through which you can see the stars (even lying on your bed). Isotta (my new car) is in my garage and not outside afraid of hail. And when I will get up from here I won’t have to queue to go to the bathroom.
On the other hand I find less strange my new awareness. Something tells me that next time I'll go back up there, it won’t be just because I like the place.
***
ps: unforgettables
1) Mom, the girls have given me permission to go on their bed!
2)
- Okay, you can go, but the rules are always the same: never be alone, you must always be with any of them, do not go into the woods, do not get strange ideas and stay away from cliffs. clear?
- Yes. Mom ... ... but ... what color are the cliffs?
3) (by car, on our way home) Mom, you know, I really like Giulia. And Maria too.