È arrivata nella mia vita che avevo già quasi trent’anni. Mia madre mi ha cresciuta a suon di ‘avrai un’auto tua il giorno che te la potrai permettere: auto, assicurazione, bollo e benzina, intendo. Prima di allora, te la puoi scordare.’ Ed è proprio andata così. Anche perché se fai l’università mica ce li hai soldi per comprarti e mantenerti la macchina. E se tuo padre è passato a miglior vita e il tuo patrigno pure e sei figlia unica di madre bivedova e non patentata, un’auto da scroccare a qualcuno per casa mica ce l’hai. E così aspetti anche a prender la patente, tanto non ti servirebbe a nulla. Fino a che, quando hai quasi trent’anni e ti sei accaparrata da poco un signor posto di lavoro e stai per andare a convivere col tuo uomo, pensi che sia finalmente giunta l’ora. Dai l’esame e ti compri la macchina.
Qualche soldo me l’aveva messo da parte la zia, mia madre mi prestò il resto (che le ho poi restituito fino all’ultimo centesimo) e mi vietò di comprare un’auto usata (ero andata persino a vedere le auto aziendali e a km zero ma nisba) perché diceva – proprio lei, quella che non ha mai guidato in vita sua e non ha preso la patente nemmeno dopo che mio padre le ha fatto trovare una cinquecento rossa fiammante nuova di pacca dentro al garage – ‘le auto usate non sono sicure’.
Io son cresciuta in barca a vela e le barche han tutte un nome. E mio nonno, quand’ero bambina, aveva una seicento beige con i sedili in pelle rosso scuro e la teneva come fosse un gioiello. L’aveva chiamata Gisella, chissà perché. Ricordo che gliela rubarono e fu ritrovata senza né ruote, né sedili. Non so chi di noi due, se io o il nonno, ci rimase più male. Lui dopo di lei non guidò più.
La mia auto si chiama Gisella in onore di mio nonno. E di quella seicento rubata. Chiunque mi conosca la chiama per nome. Mio figlio nemmeno sa cosa sia una Clio. Per lui le auto col posteriore a pandorino son tutte Giselle (e le Opel Vectra station wagon son tutte Temi, diminutivo di Temistocle, ma quella è un’altra storia).
Oggi la Gisella l’ho vuotata. Uno di questi giorni la porto qui accanto e la faccio lavare per benino. E poi vado a prenderle anche i copricerchi nuovi, che due li ho persi da anni annorum e la Gisella da allora sembra Giano Bifronte: da un lato ricca e agiata e dall’altro derelitta, con quei due buchi neri in mezzo alle ruote.
Non mi ha mai lasciata a piedi. E non ha nemmeno raggiunto i 100.000 km. Ma è un euro 2 e in Lombardia le rendono troppo spesso la vita difficile. Non la lasciano circolare liberamente. Così ho dovuto guardarmi attorno. E prendere al volo un occasione d’oro (nel vero senso del la parola) piovuta dal cielo.
Gisella da un paio di settimane è ferma nel mio posto auto coperto. Fra qualche giorno sarà in vendita per due soldi sul giornalino di annunci locale. Chissà, magari qualche neopatentato se la prende. Io, intanto, cerco di combattere il giudice interiore che vorrebbe farmi sentire come se l’avessi tradita. E mi godo il fatto che lei, in fondo, è ancora con me. La saluto quando scendo di sotto e anche quando torno a casa. E la ringrazio per tutti gli anni trascorsi insieme in cui mi ha portato a zonzo.
Devo ricordarmi di farle almeno una foto, prima che se ne vada davvero. Ma a quello, in fondo, ancora non ci voglio pensare.
[con questo spaccato di vita vera
ma Clio sì :-) ]
Per me va bene c'è un pezzo del tuo Cuore in Gisella
RispondiEliminaforse anche più di uno... :)
EliminaUh, ti capisco, io quando ho lasciato il Pandinotestarossa per la PiccolaKa ho provato le stesse sensazioni. Come vedi, io con i nomi delle macchine sono proprio rinco :)
RispondiEliminaChe poi il nome originale della Panda era Ciottolina, per via di un pupazzo dei Flintstones che faceva bella mostra di sé :)
RispondiEliminascusa paoletta, mi eri finita nello spam e non ti avevo vista... :)
EliminaMa che bel racconto! Brava!
RispondiEliminaNon so voi, ma a me sembra che Gisella cominci con la lettera C.
E, per inciso, evviva il fondente nero 75% (min.)
ti adoro, maima. ♥
Eliminaanche (ma non solo) per il fondente nero.
:*
Ma Clio sì, però.
RispondiEliminaLa prima auto di mio padre è stata una 600 celeste. La seconda una 600 blu targata FI211029 - e dire che adesso non riesco nemmeno a memorizzare più un n. Di telefono.
Io ancora sto male pensando alla mia vespa.
hombre, se maima l'adoro a te ti amo ♥
Elimina(italianissimo eh?)
Clio.
io non l'ho proprio manco preso in considerazione. per me è Gisella. punto.
vedo che sui distacchi dalle cose con le ruote stai messo bene anche te ;)
grazie eh? volo dalla donna camèl a dirle che partecipo. e poi aggiorno il post.
Mi piace leggerti, mi piace come scrivi...ci devi pensare, seriamente, alla stesura di un libro..già la tua vita è un libro..
RispondiEliminabaciotti
quoque tu, giuly?
Eliminame lo stan dicendo in tanti...
vabbè, io continuo a pensarci su.
(ti ho pensata intensamente ieri, prendendo in mano due tuoi regali. ho proprio voglia di vederti. mi darò da fare.)
baci ♥
quoto in tutto e per tutto Giuly!!
Eliminaè sempre un piacere leggerti...mi piace il racconto di Gisella!
:D
grazie, deb ♥
EliminaMa che bella la storia di Gisella!
RispondiEliminacome al solito, leggerti è un piacere, scorrevole, leggero, un po' di amarezza e un po' di ironia qua e là...
bello Franny!
abbiamo in comune la vita in barca e la clio in ordine invertito, ma il nome non gliel'ho mai dato, benché fosse verde e, in fondo, ci fossi affezionata... forse era troppo in fondo? eheheh
baciuzzi
vale, che dire?
RispondiEliminaanche senza l'EDS ne avrei scritto. insomma, io sono contentona della mia macchina nuova, ma Gisella è Gisella. e se ancora scrivo di lei come la mia auto mi pare evidente che non sono granché pronta al distacco... e, forse, non lo sarò mai (alla faccia del buddismo e degli insegnamenti sull' impermanence !)
baciuzzi
Hombre m'ha fregato la risposta precisa e concisa che ti volevo dare, ribadisco: Gisella sarà anche il nome, ma Clio è il cognome quindi vale. Hai scritto un ottimo pezzo e non voglio perdermelo, ci tengo all'alto livello dell'EDS! (della barca a vela parleremo un'altra volta ;-)
RispondiEliminamaddai, ero giusto da te a dire che partecipo sì. :)
Eliminaehm, sull' alto livello temo di esser leggermente arrossita... (grazie)
mumble. che io debba davvero scrivere della mia vita? ... mah...
sì, dai, scrivi della tua vita!
RispondiEliminaSulle separazioni...stiamo tutti imparando e no, non è facile.
ciao
cara maberrie, ti svelerò un pensiero in anteprima, che oggi mi è balenato dentro all'improvviso. un'idea per scrivere davvero qualcosa della mia vita. voglio dire, ho trovato il punto di partenza. e se mi ci metto, davvero ne esce un libro...
RispondiEliminasulle separazioni dovrei esser ferrata in materia, la mia vita ne è costellata...
a presto!
http://youtu.be/vzPW_z_svJM :-)
RispondiEliminaeh, più o meno :-)
Eliminagrazie, dario !
ti ha dato tanto Gisella, si sente da come ne scrivi...ma arrivano dei momenti che sono degli snodi nella vita...è ora di salutare Gisella...la saluto anch'io insieme a te!
RispondiEliminaUn bacione grande!
eh già.
Eliminaè piena di snodi, 'sta vita.
Gisella ricambia i saluti.
bacio ♥