la prima parola che ho
scritto è stata ‘fine’ sull’ultima pagina di un quaderno vuoto. avevo 3 anni e
per problemi di vista avevo dovuto imparare già allora a leggere almeno le
lettere in stampatello maiuscolo che gli oculisti usano per determinare quante
diottrie abbiano i loro pazienti.
poi è arrivata la scuola,
con l’alfabeto intero. e da allora, io di scrivere, almeno nell’accezione n. 2
del termine, non ho mai smesso. e quando, parecchi anni più tardi, appassionata
di tecnologia, ho scoperto l’esistenza dei blog, non ho saputo resistere.
che i legami nella
blogosfera avessero ben poco di virtuale l’ho scoperto presto, poco dopo aver
aperto il mio primo blog. ma è stato solo dopo essere approdata qui, su una
piattaforma più aperta e più varia rispetto alla precedente, che gli incontri
si sono intensificati e gli orizzonti si sono allargati. è da qui che ho
scoperto che nella blogosfera, oltre alle mammeblogger, a quelle creative, alle
ricette di cucina, le autoproduzioni e i più svariati cazzeggi (perdonate il
neologismo, ma non trovo un termine migliore per render l’idea), nascosti ma
non troppo – così alla fine, per fortuna, li ho scovati anch’io – c’erano loro:
quelli degli EDS. quelli che scrivono. ci provano. ci riescono. e insieme a
loro, lei, la spingitrice.
ora, mettete insieme la spingitrice di cui sopra e quelli lì, quelli degli EDS, appunto. scegliete un
tema accattivante tra tutti gli EDS da lei proposti, chessò: i cinque sensi.
facciamo sei. e pensate ad gruppo di pazzi determinati che, nel corso di un
weekend e per mezzo di un centinaio di email, democraticamente, si consulta.
che c’è da scegliere un titolo. e una copertina (possibilmente senza cadavere).
e da presentarsi in poche righe, anche (osti).
no, che cosa sono gli EDS,
se non lo sapete già, non ve lo dico. il libro è in vendita (anche in formato
ebook!). scopritelo da voi.
nota: il mio unico rammarico è di esser stata pigra e aver partecipato poco. ma su quello, semmai, farò i conti con me stessa. intanto per me esser tra loro, fra tanto entusiasmo e tante pagine belle è davvero un onore. e poi, del resto, siamo solo agli inizi. mi rifarò.
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