l'ho già detto, sono cresciuta a pane e non sei capace di. poi ho letto Dyer e mi son cambiata la vita. tra i tanti cambiamenti c'è stato il mio avvicinamento alla creatività, smettendo di pensare di essere un'incapace e anche di credere che si dovesse anelare alla perfezione oppure lasciar perdere.
quando sono approdata qui mi ero appena affacciata al mondo delle mamme creative (che in rete pullulano). e mi son lasciata ispirare e contagiare.
nella categoria creative mood al momento ci sono 30 post, eppure sarebbero molti di più se io non avessi messo un freno. forse anche due.
mi spiego.
il primo freno l'ho messo al creare. come spesso mi è accaduto in passato, ogni volta che scoprivo un nuovo ambito creativo (i giochi di carta, il feltro, il cucito ecc. ecc.), finivo per buttarmi solo in quello. avevo del tempo libero ed era il momento d'oro del punto festone? e io cucivo. era quello della carta? io ritagliavo. e così via. nel momento in cui mi sono resa consapevole del fatto che il momento creativo stava diventando compulsivo ho detto stop. perché per me una compulsione è una ricerca smodata di compensazione: si riempie ostinatamente un vuoto per non vedere il vuoto stesso. o forse ben altro. almeno, io la vivo così.
il che non significa affatto che io abbia smesso di creare. ho semplicemente smesso di farlo in modo compulsivo e quindi per me inappropriato. perché mi sono accorta che mettere al primo posto il soddisfacimento della mia esigenza creativa, mi sottraeva energie per altro, ad esempio. e, soprattutto, che il creare in quel modo altro non era che una fuga da qualcos'altro, spesso da una realtà che, in quel momento, non avevo voglia di vedere o di affrontare.
il secondo freno l'ho messo al pubblicare. fondamentalmente perché mi sarei sentita autoappiccicata addosso l'etichetta di mamma creativa. e non volevo (e non voglio) esser solo quello. poi vabbè, un po' mi sono chiesta : perché lo fai? ossia, perché lo pubblichi? e la risposta che mi sono data era molto vicina alla ricerca dell'altrui approvazione. altra zona erronea di cui mi sono liberata grazie a dyer, dentro alla quale mi guardo bene dal voler ricascare.
e poi, diciamocelo, adesso che ho due (di numero) lettori uomini di cui vado anche parecchio fiera (e che, peraltro, qualcuno mi invidia, mi dicono), mica li posso tediare con questioni di mero taglio e cucito, no?
e invece.
e invece ultimamente sto pensando che forse potrei riprendere a pubblicare della mia creatività con uno scopo ben preciso: aiutare gli altri. ossia, trasmettere il messaggio a chi, come me, è stato cresciuto a pane e non sei capace di, che nella vita si può cambiare e si può e ci si deve mettere in gioco. sempre. per crescere e andare avanti.
ho detto forse, eh?
ma se così dovesse essere, spero che i due uomini di cui sopra se ne facciano una ragione e mi sopportino ugualmente.
detto questo, posso tornare tranquillamente a cucire.
detto questo, posso tornare tranquillamente a cucire.
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I have already said, I grew up on bread and you are not able to. Then I read Dyer and I changed my life. Among
the many changes there was my approach to creativity, by ceasing
to think of being inadequate and also to believe that we should strive for
perfection or leave it. When I arrived here I was just looking out to the world of creative mothers (who swarm in the net). And I let them inspire and infect me. In my category creative mood at the moment there are 30 posts, but there would be many more if I had not put a brake. Maybe even two.
I'll explain.
I'll explain.
First of all I put a brake to creativity. As
it often happened to me in the past, every time I discovered a new
creative sphere (paper games, felt, sewing and so on), I ended up just
throwing myself into that. I had some free time and it was the golden moment of blanket stitch? I sewed. Was it the one of paper? I cut out. And so on. As soon as I became aware that the creative moment was becoming compulsive I said stop. Because for me a compulsion is an excessive pursuit of compensation: one stubbornly fills voids for not wanting to see the vacuum itself. Or maybe something else. At least that's how I live it.
This does not imply that I have ceased to create. I simply stopped doing it compulsively and for me in an inappropriate way. Because I realized that while putting in the first place the fulfillment of my creative needs, I subtracted energy to something else, for example. And, above all, I saw that creating in that way was nothing but an escape from something else, often from a reality that, at that time, I did not want to see or to face.
The second brake was put to publishing what I had created. I did it basically because I would have self labeled me as a creative mom. And I did not want (and still do not want) to be just that. Then I did it because I had asked myself: why do you do it? ie, why do you publish it? And the answer I could give me was very close to the search of other people's approval. Another erroneous zone that I had released thanks to Dyer, inside of which I am far from wishing to go back.
Last but not least, let's face it, now that I have two male readers of which I am also quite proud (and that, moreover, some envy me, I'm told), I do not want to bore them with mere cutting and sewing, right?
And instead.
On the other hand I'm thinking that maybe I could resume publication of my creative results with a purpose: to help others. ie, in order to transmit the message to those who, like me, were raised on bread and you are not able to, that in life you can change. And that you can and you must enter into play. Always. To grow and to move forward.
I said maybe, huh?
But if it should be, I sincerely hope that the two men will bear me and read me anyway.
Now, having said that, I can safely go on sewing.
This does not imply that I have ceased to create. I simply stopped doing it compulsively and for me in an inappropriate way. Because I realized that while putting in the first place the fulfillment of my creative needs, I subtracted energy to something else, for example. And, above all, I saw that creating in that way was nothing but an escape from something else, often from a reality that, at that time, I did not want to see or to face.
The second brake was put to publishing what I had created. I did it basically because I would have self labeled me as a creative mom. And I did not want (and still do not want) to be just that. Then I did it because I had asked myself: why do you do it? ie, why do you publish it? And the answer I could give me was very close to the search of other people's approval. Another erroneous zone that I had released thanks to Dyer, inside of which I am far from wishing to go back.
Last but not least, let's face it, now that I have two male readers of which I am also quite proud (and that, moreover, some envy me, I'm told), I do not want to bore them with mere cutting and sewing, right?
And instead.
On the other hand I'm thinking that maybe I could resume publication of my creative results with a purpose: to help others. ie, in order to transmit the message to those who, like me, were raised on bread and you are not able to, that in life you can change. And that you can and you must enter into play. Always. To grow and to move forward.
I said maybe, huh?
But if it should be, I sincerely hope that the two men will bear me and read me anyway.
Now, having said that, I can safely go on sewing.
Bel post!
RispondiEliminaPerò ti fai troppi problemi...ti assicuro che almeno io non l'ho mai visto come un volersi mettere in mostra, anzi se pubblichi i tuoi lavori ci fai un regalo, magari impariamo anche noi a farli. Io ho preso molte idee dal web, trovo certi blog utilissimi e se uno di questo è di un'amica mi fa molto più piacere.
Per concludere rispetto i tuoi tempi e le ragioni che ti hanno portato a rallentare il ritmo creativo, però quando crei vorrei con piacere vedere i tuoi lavori.
I maschietti capiranno che noi insieme a tutto il resto siamo anche vezzosamente femminili.
qualsiasi sia la tua decisione io ti leggo...a me piace vedere i post creativi che potrebbero dare spunto ma se decidi di non metterli me ne farò una ragione io ;)
RispondiEliminadeb, in parte questo post è nato da te.
Eliminapoco tempo fa mi hai messo in un commento è tornata la franny creativa, mi piace ed io ho pensato in realtà non è mai sparita, tranne che dal blog .
ci ho ragionato un po' su e ne è uscito questo.
ma davvero l'idea di pubblicare per essere utile a qualcuno, non tanto con un tutorial, quanto con l'idea che ce la si può fare sta prendendo piede.
datemi tempo. :)
UAU! lo pensavo e lo penso.
Eliminami piace la condivisione di idee sempre rispettando i propri tempi che cambiano in continuazione peraltro! :)
concordo. :)
Eliminagrazie, lillina.
RispondiEliminaun punto di vista esterno fa sempre un po' più luce.
però non mi faccio problemi.
mi spiego. il discorso della compulsione mi è stato molto utile, mi è servito per spostare l'attenzione dove dovevo.
e quello del non volermi vincolare all'esser solo mamma creativa deriva da un lungo lavoro su di me come donna nella sua interezza. dopo che ho capito che era in un certo senso compulsivo e sbagliato anche fare solo la mamma. :)
pubblicherò, credo.
anche gli arretrati mi sa.
io in questo periodo ho poca voglia di creare e sto benissimo così... sono pigraaaa e mi ricarico! ;)
RispondiEliminaecco, altro punto focale.
Eliminamica dev'essere un obbligo.
anche solo aggiornare il blog, dico.
ci sono i propri tempi da rispettare, quello sì. il resto viene dopo. :)
Lei, esimia signora Singlemama, facci pure come crede che io la seguo comunque. :)
RispondiEliminaAnzi la precedo e le manderò le mie misure così mi potrà cucire qualche accessorio fashion :D
♥
ore 20:54: prima sonora risata del giorno.
Eliminagrazie. ♥
non mi offro di prenderti io le misure perché non sono affidabile e perché, essendo tu un uomo, chissà poi lillina che misure pensa che io prenda.
e con questo ho detto abbastanza.
(ti adoro, maima ♥)
ahhahhah rido.
EliminaSe vuole un pantalone le misure del cavallo sono necessarie!
c'è anche un lettore hombre.
RispondiEliminae cmq NON dichiarerò che voglio leggere i tuoi post di taglio e cucito.
Sai che devo preservare la mia hombritudine.
ore 20:57: seconda sonora risata del giorno.
Eliminagrazie. ♥
in effetti ti avevo annoverato tra i due. italianizzandoti a uomo , ma ti avevo contato, sì.
quanto all'hombritudine, mi pare il minimo, giacché ormai è risaputo che piangete come vitelli e avete un ♥, direi che l'astensione dagli apprezzamenti su taglio e cucito è d'obbligo.
(rido)
(adoro anche te, hombre ♥)
ps: la prova inconfutabile che maima e hombre sono uomini sta nel fatto che non hanno minimamente filato il cambio di look del blog.
RispondiEliminaanzi, secondo me, non l'han nemmeno visto.
(rido)
...rido anch'io!
Eliminaeh, sfido io. tu sei donna :D
EliminaLol io l'avevo visto, ma cambi così spesso che a volte penso di aver sbagliato blog!
EliminaBello qui ora!
Il disegno pensavo fosse del cucciolo, bravo com'è non mi stupiva che fosse lui l'artista.
ahahahah, ma dai! non poi così spesso!!!
Eliminae comunque ora credo starà così per un po'.
è una sorta di equilibrio raggiunto, e mi piace.
il cucciolo sul disegno ha tutto un suo stile.
ci avevo pensato, in effetti. ma lui disegna senza alcun problema. è stata una sfida maggiore mettere in gioco me. :)
cavolo!!!!
RispondiEliminac'ho ben QUATTRO lettori uomini!!!!
due mi erano sfuggiti... azz.
avrei un mucchio di cose da dire in merito a questo post, ma siccome ultimamente sono stanca e penso in modo disordinato vado a leggermi i tuoi post creativi e taccio
RispondiElimina(che non c'è nulla che mi faccia sentire bene come scoprire di saper fare...)
so sew baby sew....
e se ti dicessi: riposa e ripassa?
Eliminache m'interessano assai i tuoi mucchi di cose.
:)
leggi, leggi, che io ho appena finito di cucire. :)
baci
colcavolo! io l'ho visto eccome, sono molto più carente sui tagli di capelli di dolcemetà.
RispondiEliminaIl parquet, soprattutto, m'incuriosisce, ne ho giusto scelto uno ieri, ma questo è meglio, sono un po' pentito.
E il disegno di dove viene?
L'hai già detto? Nel caso, me lo son perso.
un appuntino va al granata sul marrone, non è proprio visibilissimo, ecco, ma magari è voluto.
si trema ancora lì?
è perché in te, hombre, dopotutto, come abbiamo già piacevolmente avuto modo di constatare, c'è una componente femminile che non si cela dietro le maschere volute dalla società. (dov'è il tasto mi piace ??)
Eliminail parquet qui è bellino sì, e mi spiace per il granata, che ieri era blu ma dicevano non si leggesse lo stesso e insomma il colore perfetto sarebbe il bianco ma poi diventa bianco anche il testo dei post e dovrei metter lo sfondo scuro... è una giungla.
però prometto che ci penso su un po'.
il disegno non l'ho detto di dove viene.
matite acquarellabili su carta da pacco.
un exploit di ieri pomeriggio dopo che ne avevo fatto un altro (tutt'altro soggetto, magari prima o poi lo pubblico invece del cucito) assecondando la voglia insana di disegnare che mi ha assalita giorni fa.
era un po' che volevo un header e un avatar decenti. più che decenti, che mi rappresentassero decentemente.
shhhh. che è un po' che il divano mi sembra fermo. speriamo lo resti anche il letto...
fatevi andare bene il giallo che a me così piace assai.
RispondiElimina(grazie, hombre. senza te non avrei mai tolto il granata!)
hai scritto un bellissimo post Franny! rispetto dei propri tempi ed equilibrio...
RispondiEliminabaciuzzi
bello il giallo, sul disegno, e di conseguenza sull'avatar, mi sono già esperessa, ma mi ripeto: gioia e luce
;o)
p.s. sai che quasi quasi ti commissiono un ritratto della mia famigliola? ahahahah davvero, eh!
vale, non so perché non ci ho pensato prima.
Eliminagiallo e blu. per me sono il binomio perfetto. in questo punto di blu e questo punto di giallo.
(sole e mare, mare e sole?)
p.s.: ecco, ora, secondo te cos'era il capolavoro che ho distrutto? ...
Sei il mio mito fra!!! :-))
RispondiEliminae le tue parole mi fanno comprendere alcune cosine che voglio rispoleverare...
grazie!
bene, cri.
Eliminasono contenta che le mie elucubrazioni mentali rechino giovamento a qualcuno e non siano mera follia.
:)
baci
"aiutare gli altri. ossia, trasmettere il messaggio a chi, come me, è stato cresciuto a pane e non sei capace di, che nella vita si può cambiare e si può e ci si deve mettere in gioco. sempre. per crescere e andare avanti"
RispondiEliminamessaggio recepito! Grazie Franny!
ecco, ora sì che mi sento utile e gongolo.
Eliminagrazie, verdiana!!! :)
Essendo io nata il 22 ottobre, "giorno del dramma e della critica", avevo ben notato che il granata non risaltava proprio al massimo. Ma lo trovavo peraltro azzardatamente elegante. Poi, sai,sto imparando a non criticare. E, se proprio mi é richiesto, non piú di una (me l´ero giocata col sottotitolo, dovendo scegliere).
RispondiEliminaBellissimo! Complimenti per il giallo, bella idea. ;-)))))
non sapevo che il 22 ottobre fosse il giorno del dramma e della critica. per anni ho creduto fosse il 7 agosto... :-P
Elimina(mi piace il giallo col blu sìsìsì)
Bel post, ho letto con interesse, anche i commenti. Ciao!
RispondiEliminaciao Sybille!
Eliminabenvenuta e grazie della visita.
ciao!
che bel blog! :)
RispondiEliminama grazie! e benvenuta! :)
EliminaPer tanto tempo ho avuto paura, letteralmente, di fare di creare di mettere in pratica ciò che amo e che ho conquistato con anni di studio e duro lavoro.
RispondiEliminaPoi è nato mio figlio e ho capito. Ho capito che una donna crea la vita, che ha una potenza incredibile e che vivere significa creare e che se non ti lanci e fai risuonare il tuo cuore rischi che poi non ci sarà più tempo per farlo.
E anche io, come te, vorrei comunicarlo a tutti, ma soprattutto alle donne.
Un abbraccio.
A presto,
:)
"Ho capito che una donna crea la vita, che ha una potenza incredibile e che vivere significa creare e che se non ti lanci e fai risuonare il tuo cuore rischi che poi non ci sarà più tempo per farlo."
RispondiEliminaquoto, quoto, quoto e straquoto.
e ricambio l'abbraccio.